Nata il 1° ottobre 1970 e formalmente istituita con D.P.R. n. 1184 del 15 marzo 1973, l’Accademia di Belle Arti di Bari ha, nel corso degli anni, saldamente rafforzato le proprie potenzialità, implementato in maniera sensibile il numero di iscritti, valorizzato le professionalità del corpo docente, operando attivamente e con costanza nel settore delle arti visive, della multimedialità, della grafica, dello spettacolo.

Sede di Bari

Sede di Bari

Oggi presso l’Accademia sono attive le Scuole di Pittura, Scultura, Decorazione, Scenografia e Grafica e sono istituiti i corsi di diploma triennali e specialistici, ma va detto che l’opera di formazione degli studenti non è stata indirizzata soltanto verso gli ambiti tradizionali, bensì è stata allargata a un arco di discipline che vanno dallo studio del territorio all’indagine su tecniche e strutture della comunicazione di massa, da quelle intese a formare professionalità operanti nel settore del teatro, del cinema e della televisione alla progettazione grafica, dalla didattica dell’arte ai diversi aspetti della cultura digitale, alternando da sempre alle ineliminabili competenze teoriche l’indispensabile esercizio della pratica, facendo seguire alle attività di aula i momenti di verifica sul campo, cui si sono affiancate numerose iniziative espositive organizzate dalle diverse scuole anche in collaborazione con altre accademie italiane, allo scopo di dare visibilità agli esiti del lavoro di docenti e studenti. Il buon funzionamento dell’istituzione è stato garantito dall’impegno costante e dalla competenza dei docenti, tra i quali artisti e studiosi noti a livello nazionale, come Roberto de Robertis, Pietro Zuffi, AmerigoTot, Francesco Somaini, Nicola Carrino, Raffaele Spizzico, Fernando De Filippi, Tommaso Conenna, Michele De Palma, Pietro Marino, Pia Vivarelli e altri ancora.

 

Sede di Mola

Sede di Mola di Bari (BA)


RAPPORTI CON LE ISTITUZIONI

Pur non disponendo di grandi risorse economiche e, come tutto il settore dell’AFAM, ancora in attesa della messa a regime della riforma varata molti anni fa, operando in un contesto culturale, che purtroppo non ha mai avuto nei confronti dell’arte particolari attenzioni e che ha molto tardato ad assimilare le proposte più innovative già ampiamente assimilate in altre aree del paese, l’Accademia ha tuttavia lavorato con tenacia riuscendo ad istituire proficui e duraturi rapporti di collaborazione con le istituzioni locali (Regione, Provincia, Comune). Se l’Amministrazione Comunale ha promosso dal 2004 al 2008 le tre edizioni della rassegna GAP Giovani Artisti Pugliesi, coinvolgendo nelle ultime anche l’Accademia di Lecce, con la Regione Puglia sono state molteplici le occasioni di collaborazione costruttiva. Come è accaduto negli anni 2006-2008, quando l’Assessorato al Lavoro e alla Formazione ha finanziato (con fondi POR Puglia 2000-2006, Ob. 1, Mis.3.7, Formazione superiore, Interv. d.2), due master di primo livello e tre corsi di formazione finalizzati a offrire ai diplomati ulteriori opportunità di approfondimento e/o di approccio a tematiche specialistiche – come l’interior design, il costume per lo spettacolo, l’attrezzistica di scena, il design per l’infanzia e la professione dell’artista – in seguito ai quali per diversi frequentanti si sono aperte concrete prospettive di lavoro in ambito regionale o in altre realtà territoriali. D’altro canto l’Assessorato Regionale alla Cultura ha avviato con l’Accademia iniziative editoriali ed espositive, sia finanziando nel 1983 e nel 2010 le due edizioni della monografia su Pino Pascali, il più noto degli artisti di origine pugliese, sia promuovendo la catalogazione della propria collezione di arte contemporanea, oggi ancora dispersa nelle sue diverse sedi, e infine dando un sostanzioso contributo (attraverso il PO FESR 2007/2013 Asse IV. Linea di intervento 4.3) alla realizzazione di due grandi mostre sulle collezioni d’arte contemporanea baresi e dei relativi cataloghi. E la Provincia di Bari non è stata da meno, offrendo all’Accademia l’occasione di far conoscere le proprie attività attraverso l’organizzazione di mostre allestite in prestigiosi immobili di sua proprietà.



LE ATTIVITA’ SUL TERRITORIO

Diverse manifestazioni sono state organizzate in partenariato con l’Università di Bari e con le Soprintendenze e intense relazioni sono state mantenute con i musei e con le emittenti televisive e i teatri locali, in particolare con il Teatro Petruzzelli, dando vita a esperienze che hanno consentito a studenti e diplomati di partecipare alla progettazione di allestimenti scenici e costumi, mettendo a frutto le competenze teoriche acquisite in aula. E il Consorzio Teatrale (1979) e il Centro Culturale Universitario di Santa Teresa dei Maschi (1981) hanno visto spesso la nostra Istituzione partecipare attivamente alla programmazione delle loro attività. Per quanto l’Italia attraversi oggi un periodo di grave recessione economica, l’Accademia sta avviando contatti con il settore imprenditoriale allo scopo di favorire l’inserimento dei diplomati nel mondo del lavoro, attraverso l’attivazione di committenze e stage formativi. Ma oltre a curare i rapporti con la realtà cittadina, l’Accademia già dai primi anni di vita è diventata centro di fermenti creativi con riscontri a livello regionale e nazionale. Dal 1979 al 1989 ha promosso, con il contributo del prof. Conenna, docente di Decorazione, la Rassegna Nazionale degli studenti delle Accademie di Belle Arti, allestita presso la Fiera del Levante nell’ambito di Expo Arte, che prevedeva l’assegnazione di premi per le singole scuole. Numerosi studenti e diplomati hanno partecipato con esiti positivi a concorsi ed esposizioni in ambito nazionale, tra cui anche le diverse edizioni del Premio Nazionale delle Arti. Nel 2011 un gruppo di diplomati è stato selezionato per la rassegna delle Accademie, organizzata dalla Biennale di Venezia e allestita nelle Tese di San Cristoforo all’Arsenale. E un grosso impegno è stato assunto di recente dalla nostra Accademia, che su designazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca organizzerà la decima edizione del Premio Nazionale delle Arti, che si svolgerà nel prossimo mese di ottobre.



VERSO IL MONDO DEL LAVORO

L’ingresso dei diplomati nel mondo del lavoro ha avuto modalità diverse. Molti sono coloro che hanno intrapreso soddisfacenti e assidui rapporti di lavoro con istituzioni museali e teatrali, con il settore cinematografico e televisivo, nel settore della grafica pubblicitaria ed editoriale, nella realizzazione di fumetti e cartoon,  mentre un buon numero ha trovato collocazione nell’insegnamento presso la scuola secondaria di primo e secondo grado e presso le accademie, anche dopo aver seguito i corsi Cobaslid per l’abilitazione all’insegnamento tenuti negli anni scorsi presso l’Accademia di Bari. Altri ancora si sono dedicati con successo all’attività artistica, partecipando a rassegne, concorsi, festival nazionali e internazionali e collaborando con importanti gallerie. Nell’ambito dell’internazionalizzazione dal 2004 l’Accademia ha intessuto rapporti con gli Istituti Italiani di Cultura all’estero (Germania e Slovacchia), con le Accademie di Banska Bistrica (Slovacchia) e di Barcellona e con l’Istituto Statale d’Arte Surikov di Mosca, organizzando mostre dei propri studenti e diplomati e ospitando quelle di giovani stranieri. Numerosi scambi di docenti e studenti sono stati realizzati, nell’ambito dei programmi Erasmus, con Accademie e Università europee (Belgio, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Spagna,Turchia).



LA SEDE

A fronte dell’intensa attività formativa, l’Accademia non può vantare, come molte delle sue consorelle, una sede prestigiosa e adeguata alle proprie esigenze. All’inizio della sua attività occupava i locali al piano terra e al primo piano di un edificio di civile abitazione, che ha dovuto lasciare nel 1996 per trasferirsi a Mola di Bari (a una ventina di km dal capoluogo) nell’ex monastero di Santa Chiara (XVIII secolo), un edificio progettato da Vincenzo Ruffo, architetto pugliese, allievo del Vanvitelli, comunque bisognoso di restauro e di un adeguamento funzionale. Dal 2007, comunque, la gran parte delle attività si svolge in un edificio moderno nella città di Bari, mentre alcuni laboratori sono ancora allestiti nella sede di Mola di Bari. La necessità di una nuova e definitiva sede, che soddisfi a pieno le esigenze delle diverse modalità della didattica è diventata ancora più urgente di fronte al crescente numero di iscritti (oggi oltre 690 unità) e all’ampliamento del numero di insegnamenti attivati nell’ambito delle diverse scuole, affidati ai quarantaquattro professori in organico e a diversi docenti a contratto. Si è concluso alcune settimane fa un concorso internazionale bandito dal Comune di Bari e vinto dall’architetto Massimiliano. Fuksas, che prevede la riconversione di una grande area nel centro della città di Bari (78 ettari), oggi occupata dalla ferrovia, all’interno della quale dovrebbe trovare posto – in un futuro comunque non troppo prossimo – anche la nuova sede dell’Accademia, che sarà dotata oltre che di uffici, aule e laboratori, anche di spazi espositivi, atelier e residenze per docenti e artisti e di un auditorium/ performance center.
Inoltre, la nostra “giovane” istituzione non ha ancora ciò di cui le accademie di antica fondazione possono menare vanto, cioè una pinacoteca, uno spazio espositivo, una gipsoteca, un archivio storico, ma la biblioteca mette a disposizione anche di studiosi esterni un cospicuo numero di pubblicazioni (circa 9000) tra monografie, cataloghi e riviste riguardanti i seguenti settori disciplinari: storia dell’arte antica, medievale, moderna e contemporanea; tecniche artistiche, restauro; storia del teatro, scenografia, scenotecnica, costume, musica; fotografia, cinema, televisione; grafica; architettura, urbanistica, design, arredamento; estetica e filosofia; letteratura italiana e straniera. Prossima a compiere il quarantreesimo anno di attività, l’Accademia di Belle Arti di Bari, si appresta a vivere una nuova fase della propria esistenza, in cui – facendo tesoro dell’intenso lavoro svolto in passato – intende ampliare i propri orizzonti, non solo ristrutturando e ampliando l’offerta formativa, ma anche aprendosi sempre più al territorio e al tempo stesso puntando a far parte attiva di quella Europa che stenta ancora a farsi reale e solida unità.

Lia De Venere e Giustina Coda