Carissime e carissimi,
ho accompagnato la vita dell’Accademia di Belle Arti di Bari per 12 anni da quando l’allora Direttore Pasquale Bellini mi chiese la disponibilità a presiederne il Nucleo di valutazione. Lo fece sulla base non solo della mia esperienza universitaria ma anche di quella di Assessore alla cultura della Provincia di Bari maturata negli anni precedenti. Naturalmente accolsi il suo invito con entusiasmo proprio per riprendere il collegamento con una realtà bella e intrigante che già mi aveva molto arricchito durante il mio tragitto amministrativo-politico.
Dopo i 6 anni con il Nucleo accettai di essere inserito nella terna proposta al Ministro e, senza che vi avessi fatto alcun affidamento, fui nominato Presidente e confermato nel 2019 per un nuovo triennio. In quest’ultimo ho contribuito alla rinascita della Conferenza dei Presidenti delle Accademia - guidata dall’avv. Fabio Moretti ed ora, per la seconda volta, dall’on. Giuseppe Soriero -divenendone vicepresidente. La Conferenza, fra l’altro, ha fornito un importante supporto all’attività della Ministra prof.ssa Messa in vista dell’adeguamento degli Statuti e della necessaria riforma legislativa diretta a completare concretamente il percorso verso la trasformazione, in atto, di Accademie e Conservatori in realtà di livello universitario.
Della consapevolezza di tale percorso presso le istituzioni politiche è tangibile testimonianza la decisione di Città metropolitana e Comune di Bari, attraverso Antonio De Caro, di realizzare la nuova sede dell’Accademia attraverso uno stanziamento di circa 24 milioni di euro presso l’ex Caserma Rossani. La firma del relativo Protocollo d’intesa è sicuramente stato uno dei momenti più emozionanti della mia esperienza in Accademia durante la quale ho avuto la fortuna di incontrare donne e uomini di grande qualità. Cito, esemplificando, i Direttori Bellini e Sylos Labini, la dirigente amministrativa Maria Laura Nardilli, il direttore di ragioneria Michele Murgolo, i docenti - alcuni prestigiosi - che ne hanno caratterizzato l’attività (uno per tutti Antonio Rollo con cui ho condiviso i lavori del Consiglio di amministrazione in questo secondo triennio), i molti brillanti studenti dei quali ho potuto apprezzare la qualità.
Nei tempi più recenti abbiamo dato una decisa svolta nella caratterizzazione in termini universitari dell’Accademia, secondo quanto previsto dalla legge, pur in carenza di molti ulteriori adempimenti normativi. Ed in questa linea si colloca la recente convenzione con l’Università di Bari A. Moro e con quella della Basilicata. Ne sono testimonianza la riforma dei corsi di studio che, attenta alle innovazioni tecnologiche e alle nuove professionalità, sta aprendo un grande spazio per rafforzare il rapporto tra formazione artistica universitaria e realtà produttive se solo si pensa a cinema, televisione, pubblicità, mercato dell’arte, comunicazione multimediale, management culturale.
In linea con le finalità scientifiche dell’istituzione abbiamo moltiplicato le pubblicazioni, curate dall’Accademia stessa o da singoli docenti. A questo proposito segnalo con grande soddisfazione l’edizione di due preziosi volumi, il primo a mano di Pietro Marino e il secondo di Lia De Venere e Antonella Marino, che ripercorrono la vita dell’Accademia dai suoi presupposti fino agli anni più recenti. Di essa è testimonianza anche uno splendido graphic novel, curato dalla preziosa professoressa Rosanna Pucciarelli e dai suoi bravissimi allievi, che in maniera agevole, raffigurano questo lungo percorso attraverso i protagonisti, alcuni dei quali purtroppo non più con noi.
La collocazione nell’ex Caserma Rossani offrirà grandi vantaggi per l’entità della volumetria, per l’ampiezza degli spazi all’aperto, ideali per mostre estemporanee, per il dialogo con la adiacente Biblioteca pubblica regionale (nella quale dovrebbe confluire il patrimonio librario dell’Accademia) oltre che per la felice contiguità con la Stazione centrale e il “Campus di Ateneo”.
In realtà i nostri Enti territoriali - il Comune, la Città metropolitana la stessa Regione che ha di recente stanziato un contributo straordinario alle istituzioni artistiche e musicali pugliesi - hanno ben compreso il carattere strategico degli investimenti sulle istituzioni culturali comprendendovi quelle artistiche. E il sistema Afam (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica) è un’eccellenza per il Made in Italy nel mondo e può contribuire in modo determinante allo sviluppo del Paese con il convinto supporto del Ministero dell’Università e della Ricerca. E di queste numerose istituzioni culturali presenti sul nostro territorio sarà data testimonianza da parte dei loro protagonisti in un interessante volume di imminente uscita.
D’altronde in questi anni l’Accademia ha sviluppato intensi rapporti con importanti realtà quali, esemplificando, la Fondazione Paolo Grassi ed il Festival, la Fondazione Pino Pascali, il Teatro Pubblico Pugliese.
La formazione artistica oggi rappresenta una base per l’esercizio di non meno di 20 attività professionali ma, più in generale, rende viva e permanente la fiamma che illumina un mondo che sarebbe, diversamente, freddo, spento, noioso.
E poi con l’arte si abbattono confini e si costruisce la pace. Ed oggi ce n’è tanto bisogno.
Ennio Triggiani