Antonio Illuzzi

Costruire il modello di scena è una fase imprescindibile del lavoro dello scenografo. Il modello si costruisce in scala adeguata dal progetto ed è esaminato da tutte le maestranze del palcoscenico che possono così studiarlo avendo cosi a disposizione un modello tridimensionale.

Verificare tutti ì punti deboli del progetto avendo a disposizione un modello può portare a cambiare un progetto che diventa così funzionale per il lavoro degli attori, dello scenotecnico e di tutti gli altri operatori.

Si può costruire il modello in balsa o in cartoncino avendo cura di farlo in scala adeguata e di ritagliare le varie parti della scena e fissarle nel plastico al punto desiderato, e fare con la creta oggetti per fornire i maggiori dettagli possibili.

Il modello, illuminato adeguatamente con luci colorate, può suggerire l’atmosfera drammatica del testo che si vuole rappresentare.

Il corso di "modellistica per la scena" individuerà tutte le fasi di costruzione del modello e delle scene che in esso saranno rappresentate, individuando materiali ed attrezzi da utilizzare per una buona esecuzione, partendo da un progetto.

Articolazione del corso

  • Gli attrezzi e gli strumenti del modellista
  • I materiali
  • Analisi dei progetti per il teatro, il cinema e la televisione
  • Costruzione dei modelli

Fase operativa

Analisi di opere pittoriche di artisti del ‘900 da cui ricavare gli elementi per costruzione del modello per il cinema o per il teatro o per la televisione.

Elaborati richiesti

  • Schizzi e studi di massima
  • Piante prospetti e sezioni in scala adeguata
  • Modelli in scala 1:25 o in altra scala

Bibliografia

  • Albert Jackson & David Day. Il manuale del modellista. Idea libri.
  • A cura di Michele Mirabella. Fare Teatro, Gremese Editore.

Il Corso di Stile e Arredo per la Scena si prefigge uno studio dell'arredamento e elementi di stile architettonico, partendo dal '400 sino al '900, con un breve excursus che va dall'antica Grecia sino a Roma e al Medioevo.

Il suddetto studio si svilupperà in due fasi: la prima eminentemente teorica, la seconda pratica, attraverso disegni a semplice linea e a colori e attraverso una parte progettuale.

Il Corso intende fornire agli studenti gli strumenti per affrontare con conoscenze specifiche e storicizzate i testi da mettere in scena sia da un punto di vista teatrale che televisivo e cinematografico.

Agli studenti verrà chiesto di sviluppare gli stili e gli arredi del Testo affrontato in chiave realistica, ovvero operando una loro libera interpretazione sempre conservando una coerenza stilistica ed estetica.

Articolazione del corso

  • L'eredità storica della Grecia, di Roma e del Medioevo
  • Dal '400 al '900: gli elementi dell'arredo; mobili, fodere e suppellettili
  • Ricerca monografica sullo stile e l'arredo del periodo Greco e Romano, finalizzata allo studio del Macbeth di Ionesco

Fase operativa

  • Analisi crittografica degli arredi
  • Progetto di un arredamento compreso tra il '400 e il '900
  • Progetto di un mobile, fodera e suppellettile

Elaborati richiesti

  • Schizzi e studi di massima
  • Piante, prospetti e sezioni in scala adeguata
  • n. 10 tavole a colori di mobili, fodere e/o suppellettili

Bibliografia

  • G.Marangoni, Storia dell'arredamento
  • Hauser, Storia sociale dell'arte, Einaudi, Torino
  • Mario Praz, La filosofia dell'arredamento, Longanesi
  • Renato De Fusco, Storia dell'arredamento, UTET

Bibliografia teatrale generale

  • AA.VV., Antico Teatro e Nuova Tecnica, Teatro Municipale di Reggio Emilia, I.B.C.N. della Regione Emilia e Romagna, Organizzazione internazionale della Scenotecnica Teatrale (Atti del Convegno), Reggio Emilia, 1982
  • AA.VV., Teatro, voll. 8, De Agostini, Novara
  • Maria Luisa Angiolillo, L'allestimento scenico, Frama Sud, Chiaravalle Centrale
  • Antonio Attisani (a cura di), Enciclopedia del Teatro del ‘900, Feltrinelli, Milano
  • Guido Ballo, La scenografia, in L'arte Moderna, vol. 41°, Fratelli Fabbri Ed., Milano
  • Gianfranco Bettettini (a cura di), Forme scenografiche della televisione, Franco Angeli Editore, Milano
  • Gabriele Baldini, Manualetto shakespeariano, Einaudi, 1964
  • Andrei Cecil Bradley, La tragedia di Shakespeare, Il Saggiatore, 1964
  • Oscar G.Brockett, Storia del Teatro, Marsilio Editori, Venezia
  • Jacques Burdick, Il Teatro, Mondadori Editore, Milano
  • Erminia Cardamone, Matteo De Filippis, Strutture Teatrali dell''800 in Puglia, Dedalo, Bari, 1987
  • Fabrizio Carini Motta, Trattato sopra la struttura dei teatri e scene, Il Polifino, Milano, 1972
  • Sebastiano Cimmarusti, Scenografia, ovvero del fare scenografico, in Quaderno di Scenografia 1, Accademia BB.AA. Bari
  • Fabrizio Cruciani, La spazio del teatro, Laterza, Bari, 1975
  • Silvio d'Amico, Storia del Teatro, Garzanti Editore, Milano
  • Matteo De Filippis, Antonio Illuzzi, La restituzione scenica, fotocopie
  • L. De Simone, P. De Simone, Spazio Prospettico, Roma, 1979
  • Vincenzo Del Prato, Manuale di scenografia, Nuova Italia Scientifica, Roma
  • Maurizio Fagiolo, La Scenografia, Sansoni, Firenze, 1973
  • Clara Fiorillo, Skenographia, Liguori, Napoli, 2001
  • Dario Fo, Manuale minimo dell'attore, Einaudi, Torino
  • R. Griffiths Trevor, Stagecraft, Publishing L. London, 1982
  • Pietro Lenzini, Lo spazio figurativo, Press Foyer, Bologna, 1989
  • Renato Lori, Il lavoro dello scenografo, Gremese, Roma, 2000
  • Emanuele Luzzati, Tonino Conte, Facciamo insieme Teatro, Einaudi, Torino
  • Francesco Mancini, M.T.Muraro, E.Povoledo, Illusione e Pratica Teatrale, Vicenza, 1975
  • Franco Mancini, L'evoluzione dello spazio scenico, Ed.Dedalo, Bari
  • Franco Mancini, L'llusione alternativa, Einaudi Editore, Torino
  • Ferruccio Marotti, Lo spazio scenico, Bulzoni, Roma, 1974
  • Bruno Mello, Trattato di Scenotecnica, Gorlich, Milano, 1973
  • Massimo Milla, Breve storia della musica, Einaudi Editore
  • Gerald Millerson, Manuale di scenografia e scenotecnica per la TV, Gremese Editore, Roma
  • Michele Mirabella (a cura di), Fare teatro, Gremese, Roma
  • Cesare Molinari, Teatro, Mondadori Editore, Milano
  • Cesare Molinari / Valeria Ottolenghi, Leggere il teatro, Vallecchi, Firenze
  • Allardyce Nicoll, Lo spazio scenico, Bulzoni, Roma, 1971
  • Lucia Nigri, Cinzia Carbone, Cappellini e Licheri, Edizione Kappa, Roma
  • Erwin Panofsky, La prospettiva come forma simbolica ed altri scritti, Feltrinelli, Milano, 1993
  • Antonio Pinelli, I teatri, Sansoni, Firenze
  • Giorgio Ricchelli, La rappresentazione prospettica e il progetto scenografico, Laboratorio di Progettazione dell'Istituto di Disegno, facoltà di Architettura di Venezia, Cluva - Città Studi, Venezia, 1998
  • Nicola Sabbatini, Pratica di fabbricar scene e Macchine ne' i Teatri, Carlo Bestetti, Ed.D'Arte, Roma, 1989
  • Nicola Sabbatini, Scene e Macchine teatrali, Editori Associati, Roma, 1989
  • Pierre Sonrel, Traité de Scenographie, voll. I-II, Lieutier, Paris, 1943-44
  • V. Valeri, Corso di disegno 2, la Nuova Italia, Milano
  • Manuali vari Grafica

La rinascita del teatro dei burattini e delle marionette pone sempre più interesse per questo tipo di arte: lo si desume dal fatto che da intrattenimento per lo più fieristico riacquista un certo vigore estetico. Nei corso degli ultimi due secoli si nota una certa metamorfosi in questo tipo di teatro e una crescente qualità dello stesso. Se si torna indietro nel tempo, agli albori della civiltà vi erano due linee di sviluppo analogamente ad altre arti.

Una linea rappresentava il teatro profano senza troppi riguardi per nessuno, l’altra linea si identificava con le rappresentazioni di tipo religioso che si poneva fini più elevati.

Queste due tendenze si sono sempre influenzate fra loro e hanno avuto importanza e significato nelle diverse epoche.

Questo laboratorio sulle costruzioni dei burattini e delle scene, intende facilitare il compito a chi vuole intraprendere i primi passi in questa arte, suggerendone le tecniche ed i materiali da impiegare.

Obiettivo dei corso è di formare operatori de! settore partendo dallo studio e realizzazione dei burattini a guanto, marionette a stecca, sagome, burattini a bastone, a mani nude, burattini a pezzi staccati.

Articolazione del corso

  • Il burattino dall'antichità ad oggi
  • Il burattino nella tradizione sacra
  • Il burattino dal sacro al profano
  • Il burattino dal XVII sec. al XIX sec.
  • Il burattino in Italia oggi

Testo adottato

  • “Il gatto con gli stivali” di Peter Leureckt

Elaborati richiesti

Gli elaborati dovranno essere raccolti in cartelle 35x50 ovvero 50x70

  • Studi delle scene
  • Bozzetto finale della scena in scala adeguata
  • Piante prospetti e sezioni in scala adeguata
  • Realizzazione di due burattini a guanto

Bibliografia essenziale

  • Yorick figlio di Yorick, La storia dei burattini, Arnaldo Forni Editore
  • Oscar Batek, Il teatro delle marionette, Ottaviano Editore, Milano
  • Maria Signorelli, li gioco del burattinaio, Nuove Edizioni Romane, Roma
  • G. Zavelloni, F. Tontini, Burattini, Macro Edizioni, Cesena
  • AA.VV., Burattini a Roma, Fratelli Palombo Editori, Roma

Bio

Nato a Bari nel 1953, vive a Triggiano, si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bari in Scenografia.

Nell’ambito dell’attività professionale ha progettato e realizzato scene e costumi per svariati spettacoli teatrali principalmente in Puglia.

Ha svolto anche attività come arredatore di interni per appartamenti, negozi e discoteche. Ha inoltre progettato il palco per la visita del Papa Giovanni Paolo II.

Ha pubblicato con la Compagnia Teatrale “Profondo Sud” come ricercatore il testo: “Teatro tragico drammatico in Puglia”.

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