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Titolo del corso
Visioni: aspetti della regia teatrale nel Novecento.
Il corso intende fornire una panoramica ampia e dettagliata sulle teorie e le pratiche della regia teatrale nel Novecento, affrontandone origini, sviluppi e trasformazioni, e mettendo a fuoco i complessi nodi e domande che esse pongono.
La figura del regista come fulcro della messa in scena e principale responsabile dell’opera è tutto sommato abbastanza recente, e non si può concordemente datare prima del tardo XIX Secolo. Tuttavia, in questo breve periodo sono fiorite innumerevoli modalità del praticare tale arte, visioni a volte profetiche a volte utopiche, spesso in contrasto tra loro, ma che nel loro insieme descrivono un cambiamento di paradigma nella concezione stessa del teatro.
Il corso è teso ad indagare come le diverse visioni del lavoro registico abbiano ridefinito sia la missione del teatro, vale a dire il suo ruolo nella società, sia il suo valore artistico e culturale, mettendo in discussione i parametri stessi del fenomeno teatrale: i rapporti tra testo, attore e pubblico, e il processo di creazione della performance. Questo ha comportato differenti modi di intendere il lavoro dell’attore, sperimentando processi di formazione attoriale che spesso oltrepassano i confini della tecnica, rivalutandone la corporeità e la spontaneità, o puntando su qualità psicologiche profonde che riguardano la persona nella sua globalità, fino agli estremi di santificare l’attore o prefigurarne la scomparsa. Anche la struttura intima dell’opera è riformata: essa diventa un progetto organico, un insieme che è più della somma delle parti, in cui spazio, tempo, corpo e parola si fanno scena.
Esploreremo queste diverse visioni attraverso quattro modalità didattiche:
Lezioni frontali, in cui si esporrà un profilo storico delle principali esperienze registiche del Novecento e le teorie ad esse correlate;
Laboratorio, in cui si sperimenteranno alcuni aspetti dei metodi di educazione dell’attore presenti nelle esperienze citate;
Videoforum, in cui si assisterà alla proiezione di film e video di spettacoli e laboratori, in particolare del periodo che va dalla seconda metà del Novecento ad oggi, cui seguirà discussione guidata in aula;
Lavori di gruppo, in cui si creeranno mini-progetti registici e drammaturgici a partire da elementi dati.
Argomenti del corso
Modulo 1:
Lo sguardo dell’altro
a) Il teatro come fenomeno intersoggettivo
b) La nascita della regia: L’Oeuvre d’Art Vivant
c) Il regista demiurgo e il regista pedagogo
Modulo 2:
Il paradosso dell’attore
a) La verità nella finzione
b) Immedesimazione e Straniamento: Stanislavskij e Brecht
c) L’attore sacro: Artaud
Modulo 3:
Il corpo e lo spazio
a) Attore e marionetta
b) Il corpo glorioso
c) Lo spazio vuoto e lo spazio pieno
Bibliografia:
Schino M. (2003) La nascita della regia teatrale, Laterza, Bari
Zanlonghi G. (2009) La regia teatrale nel secondo Novecento, Carocci, Roma
Uno o più testi a scelta fra i seguenti consigliati:
Brecht B. (2000) Scritti teatrali, Einaudi, Torino
Ruffini F. (2003) Stanislavkij. Dal lavoro dell’attore al lavoro su di sé, Laterza, Bari
Artaud A. (2000) Il teatro e il suo doppio, Einaudi, Torino
Brook P. (1998) Lo spazio vuoto, Bulzoni, Roma
Fo D. (1997) Manuale minimo dell’attore, Einaudi, Torino
Grotowski J. (1970) Per un teatro povero, Bulzoni, Roma
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Parte generale
Il corso si propone di fornire allo studente un’adeguata conoscenza di base delle principali vicende dell’arte con particolare riferimento alla produzione artistica italiana ed europea dell’Ottocento e del primo Novecento. L’obiettivo del corso è di far acquisire agli studenti essenziali strumenti di metodo per leggere l’opera d’arte dal punto di vista formale, stilistico, iconografico e di comprenderne il legame con la situazione storica, sociale e culturale nella quale viene prodotta.
Argomenti delle lezioni
- Il periodo napoleonico: lo stile impero. - Il romanticismo in Europa. - Realismo e Impressionismo. - Postimpressionismo e simbolismo. - Le fonti del “Giapponismo” nell’arte europea del XIX secolo. - L’arte italiana tra Risorgimento e Unità Nazionale. - Le Esposizioni Universali, Le Arti Applicate e l’Architettura (1850 – 1900). -Secessioni e modernità. - L’arte italiana nell’ultimo ventennio dell’Ottocento. - Il Salon d’Automne a Parigi: nasce l’avanguardia.
Parte monografica -Il secondo Ottocento. Il neomedievalismo: architettura e arti applicate. -I Preraffaelliti. -Il movimento delle Arts and Crafts: il neomedievalismo anti-industriale di William Morris. -Art Nouveau. Il modernismo. -Gli Impressionisti e le loro mostre. La rappresentazione della vita moderna. Toulouse-Lautrec: disegni, incisioni, litografie e manifesti. -Alphonse Mucha: il trionfo dell’Art Nouveau nei manifesti e nelle decorazioni che apparivano sugli oggetti della vita quotidiana. -Il Déco: origini e definizione di uno stile moderno.
Ai fini dell’esame, per la parte generale, è richiesta la conoscenza della storia dell’arte dell’Ottocento e del primo Novecento da acquisire mediante lo studio di un buon manuale.
Bibliografia consigliata:
- G. Dorfles, F. Laurocci, A. Vettese, Storia dell’Arte. L’Ottocento, Atlas, Bergamo 2004. –G. Dorfles, A. Vettese, Storia dell’Arte. Novecento e oltre, Atlas, Bergamo 2012. -P. De Vecchi, E. Cerchiari, Arte nel tempo. Dall’età dell’Illuminismo al Tardo Ottocento, vol. 3, I tomo, Bompiani, Milano 1999. -P. De Vecchi, E. Cerchiari, Arte nel tempo. Dal Postimpressionismo al Postmoderno, vol. 3, II tomo, Bompiani, Milano 1999. -C. Bertelli, G. Briganti, A. Giuliano, Storia dell’Arte Italiana, vol. 4, Electa Bruno Mondadori, Milano 1992.
Bibliografia consigliata per la parte monografica:
T. Barringer, J. Rosenfeld, L’avanguardia vittoriana, in AA. VV., Preraffaelliti. L’utopia della bellezza, 24 ORE Cultura, Milano 2014. -E. Di Stefano, Secessione viennese. Da Klimt a Wagner, Art Dossier n. 144, Giunti, Firenze 1999. -A. Gnugnoli, William Morris, Art Dossier n. 312, Giunti, Firenze-Milano 2014. -P. Daverio, Il Museo immaginato. Il Secolo lungo della modernità, Rizzoli, Milano 2012. -G. Fanelli, E. Godoli, L’illustrazione Art Nouveau, Laterza, Bari 1989. -J. Frey (a cura di), Toulouse-Lautrec. Uno sguardo dentro la vita, Catalogo della mostra (Roma, Complesso del Vittoriano, 11 ottobre 2003 – 8 febbraio 2004), Skira, Milano 2003. E. Crispino, Toulouse-Latrec, Art Dossier N. 306, Giunti, Firenze-Milano 2014. -F. Mazzocca (a cura di), Liberty. Uno stile per l’Italia moderna, Catalogo della mostra (Forlì, Musei San Domenico 1 febbraio – 15 giugno 2014), Silvana Editoriale, Milano 2014. -A. Ellridge, Mucha. Il trionfo dell’Art Nouveau, Key Book Rusconi Libri s r l, Genova 2001. -M. Capella (a cura di), Eccellenza italiana. Arte, Moda e gusto nelle icone della pubblicità, Silvana Editoriale, Milano 2008. -M. Picone Petrusa (a cura di), I manifesti Mele. Immagini aristocratiche della “belle époque” per un pubblico di Grandi Magazzini, Arnoldo Mondadori Editore – De Luca Edizioni d’Arte, Milano – Roma 1988. -F. Benzi, Liberty e Déco. Mezzo secolo di stile italiano (1890-1940), Federico Motta Editore, Milano 2007.
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Parte generale
Il corso si propone di fornire allo studente un'adeguata conoscenza di base di storia della critica e delle forme, tecniche e significati delle opere di arte grafica italiane ed europee, a partire dal Quattrocento. Inoltre, durante il corso sarà delineata una mappa delle collezioni pubbliche italiane, considerando i fondi di disegni a partire dal tardo Medioevo sino alla fine dell'Ottocento. Allo studente saranno forniti essenziali strumenti di metodo per leggere l'opera d'arte grafica dal punto di vista formale, stilistico, iconografico e per comprenderne il legame con la situazione storica, sociale e culturale nella quale viene prodotta.
Argomenti delle lezioni
- Il disegno come fenomeno complessivo, artistico, storico, tecnico e collezionistico. - La storia del collezionismo pubblico italiano dei disegni antichi nelle sue varie forme (figura, ornamento, decorazione, scientifico), analizzando i caratteri specifici e autonomi che il disegno assume nelle singole realtà regionali italiane, con un particolare riferimento all'Italia meridionale. - Incisione e stampa: dalla xilografia alla stampa a colori. - La fortuna dell'incisione nel Cinquecento. - Lo sviluppo del disegno italiano nel Rinascimento: i centri, le scuole, gli artisti. - I grandi maestri del Nord: A. Dürer.
Bibliografia consigliata
- G. C. Sciolla, Il Disegno. Forme, tecniche, significati, vol. I, Amilcare Pizzi Editore, Torino 1991. -G. C. Sciolla, Il Disegno. Le collezioni pubbliche italiane, vol. II, Amilcare Pizzi Editore, Torino 1993. -G. C. Sciolla, Il Disegno. Le collezioni pubbliche italiane, vol. III, Amilcare Pizzi Editore, Torino 1994. –G. C. Sciolla, Da Leonardo a Rembrandt. Disegni della Biblioteca Reale di Torino, Catalogo della mostra (Biblioteca Reale di Torino), Umberto Allemandi & C., Torino 1989. -C. Maltese, Le tecniche artistiche, Mursia Editore S.p.a., Milano 1973, pp. 237- 306. -H. Chapman, Disegno italiano del
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I) TITOLI DI STUDIO |
IV INSEGNAMENTI ACCADEMICI
A. A. 2003-2004, Docente a contratto di “Storia della Moda”, settore scientifico-disciplinare L-ART/03, Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie della Moda, Facoltà di Scienze della Formazione, Università di Bari, sede di Bari.
A. A. 2004-2005, Docente a contratto di “Storia della Moda”, settore scientifico-disciplinare L-ART/03, Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie della Moda, Facoltà di Scienze della Formazione, Università di Bari, sede di Bari.
A. A. 2005-2006, Docente a contratto di “Storia della Moda”, settore scientifico-disciplinare L-ART/03, Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie della Moda, Facoltà di Scienze della Formazione, Università di Bari, sede di Bari.
A. A. 2005-2006, Docente di “Laboratorio di Didattica di Storia delle Arti Applicate”, SSIS Puglia, sede di Bari; A.A. 2005 – 2006, Docente di “Laboratorio di Didattica di Storia delle Arti Applicate”, SSIS Puglia, sede di Lecce.
A. A. 2006-2007, Docente a contratto di “Storia della Moda”, settore scientifico-disciplinare L-ART/03, Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie della Moda, Facoltà di Scienze della Formazione, Università di Bari, sede di Bari; A. A. 2006-2007, Docente a contratto di “Storia della Moda”, settore scientifico-disciplinare L-ART/03, Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie della Moda, Facoltà di Scienze della Formazione, Università di Bari, sede di Taranto;
Docente al Master in “Storia e Tecnica del Costume per lo Spettacolo”, Accademia di Belle Arti di Bari, 18-19 maggio 2007.
A. A. 2007-2008, Docente a contratto di “Storia della Moda”, settore scientifico-disciplinare L-ART/03, Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie della Moda, Facoltà di Scienze della Formazione, Università di Bari, sede di Bari; A. A. 2007-2008, Docente a contratto di “Storia della Moda”, settore scientifico-disciplinare L-ART/03, Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie della Moda, Facoltà di Scienze della Formazione, Università di Bari, sede di Taranto.
A. A. 2008-2009, Docente a contratto di “Storia della Moda”, settore scientifico-disciplinare L-ART/03, Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie della Moda, Facoltà di Scienze della Formazione, Università di Bari, sede di Bari; A. A. 2008-2009, Docente a contratto di “Storia della Moda”, settore scientifico-disciplinare L-ART/03, Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie della Moda, Facoltà di Scienze della Formazione, Università di Bari, sede di Taranto.
A. A. 2008-2009, Docente di “Didattica di Storia dell’Arte Moderna”, SSIS Puglia, sede di Bari. A.A. 2008-2009, Docente di “Laboratorio di Didattica di Storia dell’Arte Moderna”, SSIS Puglia, sede di Bari.
A. A. 2008-2009, Docente della disciplina “Storia della Moda”, Corso IFTS per Tecnico Superiore di disegno e progettazione Industriale nel Settore Tessile e Abbigliamento, Istituto Scolastico IISS “A. Agherbino”, Putignano.
A. A. 2009-2010, Docente a contratto di “Storia della Moda”, settore scientifico-disciplinare L-ART/03, Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie della Moda, Facoltà di Scienze della Formazione, Università di Bari, sede di Bari.
A. A. 2012-2013, Docente a contratto di “Storia della moda” nei corsi del triennio di I livello, Accademia di Belle Arti di Foggia.
A.A. 2013-2014, Docente a contratto di “Storia della moda” nei corsi del triennio di I livello, Accademia di Belle Arti di Foggia.
A.A. 2013-2014, Docente a contratto di “Storia del Costume” nell’ambito dei Percorsi Abilitanti Speciali (P.A.S.), Università di Foggia, Dipartimento di Studi Umanistici. Lettere, Beni Culturali, Scienze della Formazione.
A.A. 2014-2015, Docente a contratto di “Storia della Moda” nei corsi del triennio di I livello, Accademia di Belle Arti di Foggia.
V) ATTIVITÀ DI RICERCA
1) Ha fatto parte del gruppo di ricerca della Prof.ssa Livia Semerari, Docente di Storia delle Arti Applicate, Università di Bari, per la mostra “Wittgenstein architetto”, Arte - Maggio, Bari 2001.
2) Dal periodo della tesi di laurea in poi ha condotto ricerche e studi sul complesso delle relazioni fra storia dell’arte e storia del costume e della moda presso Istituto di Storia dell’Arte, Facoltà di Lettere, Università di Bari, ed in collaborazione con: Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, Roma; Archivio di Stato di Taranto; Associazione Culturale Maria d’Enghien, Taranto; Ecomuseo “Le antiche ville”, Mola di Bari; Centro Studi “Marangelli”, Conversano; Soprintendenza Archivistica per la Puglia, Bari; Centro Ricerche di Storia Religiosa in Puglia, Bari; Comune di Rutigliano; Pinacoteca “Ivo Scaringi”, Trani.
Le attività di ricerca si sono concretizzate in relazioni a convegni e in pubblicazioni, per cui si vedano i rispettivi elenchi.
VI) RELAZIONI A CONVEGNI E A MOSTRE
1) Relatrice al Convegno Internazionale di Studi “Rinascimento italiano e committenza valenciana: gli angeli musicanti della cattedrale di Valencia” sul tema: Le vesti degli angeli e la moda rinascimentale, Roma Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, 24-26 gennaio 2008.
2) Relatrice al Convegno per l’inaugurazione della mostra “Ritratti di Mode. Le diverse epoche raccontate attraverso le abitudini e i gusti della società”, sul tema: La corte angioina ed il Principato di Taranto: i modi del vestire,
Archivio di Stato di Taranto, 26 settembre 2009.
Relatrice al Convegno di Studi Medievali “I principi dell’Orso”, 11-13 marzo 2010, sul tema: Vestirsi al tempo dei principi di Taranto tra XIV e XV secolo, Comune di Taranto, Associazione Culturale Maria d’Enghien.
Relatrice al Seminario di studio “Costume e Costumi. Percorso storico di un’antica famiglia”, organizzato da Ecomuseo “Le Antiche Ville” e Università di Bari, sul tema: L’abbigliamento nel contesto storico della Belle epoque, Bari 13 aprile 2010.
Ha presentato il libro-catalogo della mostra “Nozze al Castello. Un matrimonio borghese di fine ‘800 a Conversano”, Centro Studi Marangelli, 7 maggio 2010.
Relatrice al Convegno “Made in Mediterraneo. Creatività oltre i confini” sul tema: Le origini dello stile italiano nella moda e il suo successo internazionale, Bari 9 settembre 2010.
Relatrice al Seminario di Studi “La moda in archivio”, Soprintendenza Archivistica per la Puglia, sul tema: L’abbigliamento in Italia meridionale fra tardo Medioevo e prima età moderna: il contributo delle fonti, Bari, 10 settembre 2010.
Relatrice nell’Incontro Seminariale presso la Masseria Didattica Madonna delle Grazie, “Associazione Culturale Monacelle”, sul tema: L’abbigliamento nella storia e nell’arte dell’Italia meridionale fra tardo Medioevo e prima Età Moderna, Putignano, 10 aprile 2011.
Relatrice al Convegno Internazionale di Studi “La Cantina Spagnola di Laterza, i Perez Navarrete feudatari ed il Viceregno spagnolo”, sul tema: Interpretazioni iconografiche dei costumi presenti nella Cantina Spagnola, Laterza, 11-12 novembre 2011.
Ha presentato la mostra di costume e moda e relazione sul tema “Bagliori e riflessi dell’eterno effimero: la moda femminile dal 1700 al 1950”, Ecomuseo “Le Antiche Ville”, Rotary Club Bari Ovest, Circolo Unione Bari, 1-2 dicembre 2011.
Relatrice al convegno “Donna: dallo stereotipo alla quotidianità. Moda e oltre…” sul tema: Nascita della haute couture fra innovazione e tradizione, Biblioteca Comunale, Rutigliano (Bari), 6 marzo 2012.
Ha presentato la mostra di abiti e accessori di moda dell’800, con una relazione sul tema “Bagliori di un lusso sempre alla moda” Trani, Pinacoteca “Ivo Scaringi”, 27 aprile 2012.
Ha presentato la mostra di abiti e accessori di moda dell’Ottocento e primo Novecento, anni Venti compresi, con una relazione sul tema “L’eleganza tradizionale femminile e lo stile innovativo. Un raffinato connubio tra l’Ottocento e il Novecento in Puglia”, Bari, “Circolo Unione”, 14 novembre 2013.
Ha presentato la mostra di abiti d’epoca e accessori organizzata dall’Associazione “Le Antiche Ville” con il patrocinio del Comune di Bari, con una relazione sul tema “Moda e Arte” un dolce connubio, Bari, Sala Fortino, 7 marzo 2014.
Ha presentato la mostra di abiti d’epoca e accessori presso l’Associazione Culturale “Le Muse Curiose”, con una relazione sul tema “Moda e Cultura. Dalla moda di Corte alla Belle Epoque”, Bari, 5 ottobre 2014.
Ha presentato la mostra di abiti d’epoca e accessori presso “Palazzo Conte Massenzio Filo della Torre”: Uno splendido palazzo del passato rivive gli antichi fasti attraverso abiti e accessori d’epoca, organizzata dall’Associazione culturale onlus “Le Antiche Ville”, con il patrocinio di: Regione Puglia – Assessorato alla cultura del Comune di Bari – Camera di Commercio di Bari, Bari, 8 febbraio 2015.
Relatrice al Convegno Nazionale di Studi “L’Italia, la Puglia e la Grande Guerra”, sul tema “La moda femminile tra Belle Epoque e la realtà della Grande Guerra”, Università degli Studi “Aldo Moro”, Palazzo Ateneo, Salone degli Affreschi, Bari, 3-4-5 giugno 2015.
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VII ) ATTIVITÀ DI RICERCA PER MUSEI
Incarico di ricerca conferito in data 20 novembre 2013 per all’allestimento del Museo della Moda e delle Arti Applicate dei Musei provinciali di Gorizia – Progetto “Openmuseums”. Nello svolgimento di questo incarico ha svolto un’attività di ricerca per l’individuazione dei dati utili alla realizzazione di tre documentari audiovisivi sulla moda: negli anni Venti del Novecento; negli anni del Direttorio alla fine del Settecento; nei momenti più significativi fra Settecento e Novecento. In particolare, dopo ampia ricerca iconografica e filmografica, ha recuperato le immagini necessarie per la realizzazione del progetto, corredandole di schede bibliografiche.
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Nato a Sansevero nel 1977, Emanuele d’Angelo ha studiato presso l'Università degli studi di Bari laureandosi in lettere classiche e conseguendo il dottorato di ricerca in italianistica. Al centro dei suoi interessi è la librettistica italiana, e ad essa è dedicata la maggior parte delle sue pubblicazioni, tra cui «Leggendo libretti. Da “Lucia di Lammermoor” a “Turandot”» (Aracne, Roma 2013). Studioso della Scapigliatura e specialista del teatro di Arrigo Boito, è autore, tra l’altro, della voce sul letterato scapigliato dell’«Encyclopedia of Italian Literary Studies» (Routledge, New York 2007), della monografia «Arrigo Boito drammaturgo per musica. Idee, visioni, forma e battaglie» (Marsilio, Venezia 2010) e delle edizioni critiche della prima redazione dell’«Ero e Leandro» (Palomar, Bari 2004), del primo «Mefistofele» (Marsilio, Venezia 2013) e del «Pier Luigi Farnese» (Aracne, Roma 2014). Per i suoi studi sui libretti il Teatro La Fenice di Venezia gli ha conferito, nel 2014, il Premio Arthur Rubinstein.
Posta elettronica
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Pubblicazioni
(a cura di) «Ero e Leandro. Tragedia lirica in due atti di Arrigo Boito», prefazione di Grazia Distaso, Bari, Palomar, 2004.
«Le Memorie della città di Sansevero di Antonio Lucchino», in «Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia», Bari, XLVII/2004, pp. 247-262.
«”Siena mi fè, disfecemi Maremma”: ritratti di Pia, da Dante a Cammarano», in «La Fenice prima dell’Opera», 2004-2005, 7, pp. 23-45.
«Aspetti del riuso letterario nel “Trovatore” di Salvadore Cammarano», in «Forme e generi della tradizione letteraria italiana», Bari, Edizioni B.A. Graphis, 2005, pp. 284-302.
«”Luisa Miller” e gli specchiamenti di una drammaturgia pasquale», in «La Fenice prima dell’Opera», 2005-2006, 5, pp. 33-54.
(con Federica Riva) «I quaderni lessicali di Arrigo Boito nel Museo storico del Conservatorio di musica di Parma», in «Studi verdiani», 18, 2004 (ma 2006), pp. 63-147.
«“Quando Azucena non ragiona, ragiona meglio il dramma”. L’amorosa follia della zingara del “Trovatore”», in «Il trovatore. Dramma lirico in quattro parti», Como, Teatro Sociale Como - As.Li.Co., 2006, pp. 7-14.
«“D’ilari lari la lira là”. Sperimentazione e divertimento nelle poesie private di Arrigo Boito», in «Le forme della poesia. VIII Congresso nazionale dell’ADI (Siena, 22-25 settembre 2004)», a cura di R. Castellana e A. Baldini, Siena, Betti editrice, 2006, II, pp. 385-399.
«Un poema sulla storia della Capitanata: il “Teatro topografico” di Matteo Fraccacreta», in «Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia», Bari, XLIX/2006, pp. 373-391.
«Arrigo Boito», voce in «Encyclopedia of Italian Literary Studies», edited by Gaetana Marrone, New York, Routledge, 2007, 1, pp. 271-274.
«La scapigliata bizzarria di Schicchi, folletto dantesco», in «La Voix Humaine di Francis Poulenc - Gianni Schicchi di Giacomo Puccini», Bari, Fondazione Lirico-Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari, 2007, pp. 53-56.
«Un’eroina alfieriana al San Carlo: la “Merope” di Salvadore Cammarano», in «Partenope in scena. Studi sul teatro meridionale tra Seicento e Ottocento», a cura di G. Distaso, Bari, Cacucci Editore, 2007, pp. 227-270.
«“La storia qualche volta è noiosa”. Qualcosa su Boito e la storia», in «La letteratura e la storia. Atti del IX Congresso Nazionale dell’ADI (Bologna-Rimini, 21-24 settembre 2005)», a cura di E. Menetti e C. Varotti, Bologna, Gedit Edizioni, 2007, pp. 713-723.
«Storia, amore e politica nel “Manfredi di Svevia”, melodramma di Ferdinando del Re, operista sanseverese», in «Atti del 27° Convegno nazionale sulla Preistoria - Protostoria - Storia della Daunia (Sansevero, 25-26 novembre 2006)», Sansevero, Archeoclub d’Italia, 2007, pp. 479-492.
«Il libretto di “Turandot”. La sostanza della forma», in «La Fenice prima dell’Opera», 2007, 8, pp. 29-46.
«Tra timpani e cannoni. Note sulla librettistica italiana nell’età del Risorgimento», in «Indagini e perlustrazioni critiche», Bari, Edizioni B.A. Graphis, 2007, pp. 100-114.
«“Tu vivi nel vero ed io nel falso”. Note sul carteggio Boito-Giacosa», in «La letteratura italiana a Congresso. Bilanci e prospettive del decennale (1996-2006)», a cura di R. Cavalluzzi, W. De Nunzio, G. Distaso e P. Guaragnella, Lecce, Pensa Multimedia, 2008, II, pp. 883-892.
«“Parigi è la città dei desideri”. La capitale francese nei libretti di Puccini», in «Il giornale della musica», 12, 2008, p. 30.
«Dalla Bibbia al libretto. “David”, azione sacra di Apostolo Zeno», in «Sacro e/o profano nel teatro fra Rinascimento ed Età dei Lumi», a cura di S. Castellaneta e F.S. Minervini, Bari, Cacucci Editore, 2009, pp. 453-474.
«“L’amico Fritz”, a delicate idyll» [«“L’amico Fritz”, idillio fragile»], saggio per l’edizione discografica Deutsche Grammophone, 477 835-8, 2009, trad. inglese, pp. 9-15 (trad. tedesca, pp. 18-25; trad. francese, pp. 28-34).
«Il libretto di “Manon Lescaut”. Il senso dell’antico», in «La Fenice prima dell’Opera», 2010, 1, pp. 33-46.
«Arrigo Boito drammaturgo per musica. Idee, visioni, forma e battaglie», prefazione di Michele Girardi, Venezia, Marsilio, 2010.
«“Lucia di Lammermoor”. Il libretto e la memoria letteraria», in «La Fenice prima dell’Opera», 2011, 2, pp. 27-44.
«Da “Charles VII” a “Gemma di Vergy”: il tormento di un’innocenza ambigua», in «Quaderni della Fondazione Donizetti», 26, 2011, pp. 27-39.
«“Così fan tutte” (e tutti)? Percorsi tra Da Ponte e Mozart», in «La Fenice prima dell’Opera», 2012, 1, pp. 31-46.
«I balocchi dei “Masnadieri”. Tra Schiller, Verdi e Maffei», in «La Fenice prima dell’Opera», 2012-2013, 3, pp. 33-54.
(a cura di) Arrigo Boito, «Il primo Mefistofele», Venezia, Marsilio, 2013.
«Leggendo libretti. Da “Lucia di Lammermoor” a “Turandot”», prefazione di Giulio Ferroni, Roma, Aracne, 2013.
«“Mille diversi affetti / in Tito guerra fanno”. Metastasio, Mozart e l’apoteosi del sovrano infelice», in «La Fenice prima dell’Opera», 2013-2014, 2, pp. 29-46.
«Falstaff “dans les jardins du Décaméron”. Boito mediterraneizza Shakespeare», in «La vera storia ci narra. Verdi narrateur», sous la direction de C. Faverzani, Lucca, Libreria Musicale Italiana, 2014, pp. 331-350.
«Il “Pier Luigi Farnese” di Arrigo Boito. Con edizione critica del libretto», Roma, Aracne, 2014.
«“I Capuleti e i Montecchi”, un intreccio di drammi all’ombra di Tasso. Aggiunte alle fonti del libretto», in «La Fenice prima dell’Opera», 2014-2015, 2, pp. 43-57.
«“Ha vinto amore”. Norma: Medea-Didone in Arcadia», in «La Fenice prima dell’Opera», 2014-2015, 4, pp. 47-68.
(a cura di ) Camillo Boito, «Il maestro di setticlavio», postfazione di Anselm Gerhard, Bari, Progedit, 2015.
«Alla scuola di Boito. L’“Asrael” di Ferdinando Fontana», in «Alberto Franchetti. L’uomo, il compositore, l’artista. Atti del convegno internazionale (Reggio Emilia, 18-19 settembre 2010)», a cura di P. Giorgi e R. Erkens, Lucca, Libreria Musicale Italiana, 2015, pp. 55-76.
«Boito e Shakespeare prima di Verdi. Genesi e fonti dell’“Amleto” del 1865», «verdiperspektiven», I, 2016, pp. 43-66.
«Il “Pier Luigi Farnese” di Arrigo Boito, dramma machiavelliano», in «Sì canta l’empia... Renaissance et Opéra / Rinascimento e Opera», sous la direction de / a cura di C. Faverzani, Lucca, Libreria Musicale Italiana, 2016, pp. 327-336.
«“Invita Minerva”. Francesco Maria Piave librettista con Verdi», Foggia, Claudio Grenzi Editore, 2016.
«Boito riscrive il “Faust”. Torsioni narrative nel primo “Mefistofele”», in «Studi comparatistici», 11-12, 2013, pp. 105-122.
Cultori della materia
a.a. 2015/16
Vittorio Emanuel Mitoli, Alessandra Negro, Daniela Scardia
- Categoria: Emanuele d'Angelo
- Visite: 9160
Biennio della Scuola di Scultura
crediti 6, ore 72
Obiettivi: il corso intende fornire agli studenti la conoscenza della metodologia per la ricerca storico-artistica nell’ambito del Contemporaneo, la conoscenza della scultura italiana e internazionale dell’ultimo secolo; una ricerca condotta collegialmente sulle case-studio degli artisti a Roma.
Contenuti: la scultura internazionale dell’ultimo secolo e le ricerche in atto, le case-studio degli artisti a Roma.
Bibliografia:
per la parte istituzionale: un manuale di storia dell’arte del periodo relativo ai contenuti;ì, si suggerisce Hal FOSTER, Rosalind KRAUSS, Yve-Alan BOIS, Benjamin H.D. BUCHLOH, Arte dal 1900, Modernismo Antodernismo Postmodernismo, Bologna, Zanichelli, 2006.
Per la parte monografica: Carlo PIROVANO, Scultura italiana del Novecento, Milano, Electa, 1993
Bibliografia consigliata: testi in lettura della Biblioteca dell’Accademia. Testi reperibili nelle biblioteche del territorio riguardo alla ricerca sulle case-studio degli artisti.
Fonti on-line relative ai contenuti presenti nel programma.
MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME
L’esame va prenotato inviando una e-mail alla docente fino a tre giorni prima della seduta. L’esame sarà costituito da un colloquio in cui il docente valuterà l’apprendimento dei contenuti, l’acquisizione del linguaggio disciplinare, l’approccio problematico alle tematiche affrontate.
RICEVIMENTO STUDENTI
Dopo le lezioni ed anche in altre date da concordare. Ogni ulteriore quesito troverà risposta tramite e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
- Categoria: Giuseppina Petruzzelli
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Triennio della Scuola di Scultura
crediti 6, ore 72
Obiettivi: il corso intende fornire agli studenti la conoscenza dello svolgimento della storia dell’arte del Novecento, focalizzando l’attenzione sulla storia della scultura.
Contenuti: la forma e l’informale, le neo-avanguardie, l’icononismo e l’aniconismo contemporanei.
Bibliografia: per la parte istituzionale: un manuale di storia dell’arte del periodo relativo ai contenuti, si suggerisce Hal FOSTER, Rosalind KRAUSS, Yve-Alan BOIS, Benjamin H.D. BUCHLOH, Arte dal 1900, Modernismo Antodernismo Postmodernismo, Bologna, Zanichelli, 2006.
per la parte monografica:
Carlo PIROVANO, Scultura italiana del Novecento, Milano, Electa, 1993
Bibliografia consigliata: testi in lettura della Biblioteca dell’Accademia
Fonti on-line relative ai contenuti presenti nel programma.
MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME
L’esame va prenotato inviando una e-mail alla docente fino a tre giorni prima della seduta. L’esame sarà costituito da un colloquio in cui il docente valuterà l’apprendimento dei contenuti, l’acquisizione del linguaggio disciplinare, l’approccio problematico alle tematiche affrontate.
RICEVIMENTO STUDENTI
Dopo le lezioni ed anche in altre date da concordare. Ogni ulteriore quesito troverà risposta tramite e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
- Categoria: Giuseppina Petruzzelli
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1) CORSO TRADIZIONALE
TECNICHE PLASTICHE CONTEMPORANEE - BIENNIO - TRADIZIONALE |
2016-2017
TECNICHE PLASTICHE CONTEMPORANEE
Corso impartito dal prof. Antonio Cicchelli e dal prof. Carlo Simone
OBIETTIVI GENERALI
Il settore delle arti visive e le arti plastiche sono caratterizzati da continui, profondi e veloci mutamenti, dovuti principalmente all'evoluzione dei modelli di riferimento della società e delle nuove tecnologie. L'esercizio del pensiero creativo contemporaneo, è condizionato anche dalla cultura individuale, che deriva dai condizionamenti di passate esperienze dei processi espressivi. Pertanto, lo studio dei nuovi linguaggi passa attraverso le conoscenze acquisite, la ricerca e la sperimentazione della forma, mediante nuovi metodi applicativi. Educare ai processi creativi vuol dire utilizzare tutti gli strumenti utili per tradurre l'idea, che nasce in uno spazio virtuale di percezioni, sensazioni ed emozioni, che si traducono in segni, colori e forme uniche ed irripetibili, inglobando nei vari linguaggi ogni mezzo espressivo. L'attenzione per la ricerca della forma plastica, non deve e non può essere condizionata dal materiale o tecnica, perché deve rivelare tutti gli aspetti del pensiero creativo, per comunicare e persuadere il fruitore, affermando la propria personalità. La forma Plastica deve occupa lo spazio in modo autorevole, dominandolo in tutti gli aspetti percettivi e visivi. Finalità del corso sarà quella di sviluppare una maggiore consapevolezza nell’impostazione e del controllo dell’intero processo progettuale e la tecnica di realizzazione dell’opera plastica ideata. Il programma operativo, prevede anche il progetto di un’opera plastica in scala. Propedeutica alla fase progettuale sarà lo studio di un’opera scultorea moderna o contemporanea fra gli artisti proposti o d’interesse dello studente.
LA FORMA PLASTICA COMPONIBILE
1. Scelta di un artista. Motivazione della scelta, ricerca studio e analisi dei dati raccolti. Link di riferimento
2. Riproduzione grafica dell’opera. Disegno lineare e in chiaro scuro
3. Rielaborazione dell’opera in forma componibile. Schizzi con tecnica a piacere.
4. Progetto di massima. Materiali e dimensioni, completamento dello studio con schizzi e modelli.
5. Definizione in scala.
6. Progetto esecutivo.
7. Realizzazione del modello. Elementi scatolati, componibili .
Argilla – gesso – carton plume – marmorine – cemento - lattice – silicone anche colorato – plexiglas – resina poliestere – sintolit – riempitivi – betongas – polistirolo – Multistrato – MDF – Tecniche di simulazione, attraverso la visione plastica con proiezione, immagini, altro.
8 Relazione personale su tutto il lavoro svolto e sui materiali.
9 E’ richiesta una cartella tecnico grafica di tutte le fasi progettuali ed esecutive su fogli di cartoncino (dimensione dei fogli cm. 50x70).
10. Quanto sopra elencato nella fase esecutiva , bisognerà documentarlo fase per fase, anche con foto, in una tesina da consegnare e lasciare agli esami formato A/3 o A/4.
TESTI CONSIGLIATI
Gillo Dorfles |
Ultime Tendenze nell’Arte D’oggi |
Feltrinelli – Ed. |
Attilio Marcolli |
Teoria Del Campo |
Sansoni – Ed. |
Philippe Clerin |
Manuale di scultura |
SOVERA – Ed. |
B. RIEMSCHNEIDERUTA GROSENICK B. |
Arte oggi |
ICONOS – Ed. |
F. POLI |
Minimalismo, Arte Povera Arte Concettuale |
LATERZA –Ed. |
M. De Micheli |
La scultura del Novecento |
UTET |
A. Pansera M. Vitta |
Guida all’Arte Contemporanea |
Marietti |
Paul Virilio |
Lo Spazio Critico |
Dedalo – Ed. |
2) CARATTERIZZAZIONE MODA/DESIGN
TECNICHE PLASTICHE CONTEMPORANEE - BIENNIO - CARATTERIZZAZIONE MODA/DESIGN |
2016-2017
ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BARI
2016 – 2017
TECNICHE PLASTICHE CONTEMPORANEE
BIENNIO
Corso impartito dal prof. Antonio Cicchelli e dal prof. Carlo Simone
OBIETTIVI GENERALI
Il corso intende sviluppare la ricerca e sperimentazione al fine di acquisire conoscenze delle tensioni plastico spaziali e della sua espansione. Lo studio della forma plastica deve avvenire principalmente dallo studio della qualità del materiale e della sua modificabilità, attraverso taglie e pieghe, in avanti o indietro, senza asportazioni di parti. L'esperienza deve portare a possibilità ottiche imprevedibili, inoltre sperimentando il cambiamento di materiale, si modifica il comportamento della forma stessa nel risultato plastico, così come avveniva con J. Albert nel Bauhaus. La ricerca della forma deve avvenire anche attraverso il coinvolgimento delle sensazioni tattili del materiale e non solo dal punto di vista ottico visivo. Le superfici bidimensionali, devono riportare graficamente tratteggi e linee intere, utili alla rappresentazione tridimensionale. Anche se la scultura opera soprattutto su superfici, masse e volumi, il disegno lineare si può leggere negli andamenti della forma scultorea di cui definisce l'equilibrio, i rapporti proporzionali, le tensioni plastico dinamiche. Le forme plastiche realizzate, devono evidenziano i pieni e i vuoti, per essere indossate (oggetto per il corpo), oppure possono diventare oggetti di design. Le forme realizzate devono evidenziare l'alternanza tra pieni e vuoti. Tale metodo di ricerca è stato sperimentato successivamente da Hiromitsu Kawai, al Politecnico di Milano.
LA FORMA PLASTICA FUNZIONALE
1. L'esperienza di laboratorio consiste nel progettare elementi tridimensionali ottenuti con materiale bidimensionale. Lo studio plastico, prevede, nella massima economia di materiali da sperimentare possibili soluzioni ottico costruttive imprevedibili. Infatti, utilizzando una superficie piana, cartoncino a forma di quadrato, cerchio o triangolo, seguendo regole geometriche ed effettuando tagli e pieghe, si ottengono elementi plastici a tuttotondo.
2. Nella fase esecutiva è richiesta la progettazione grafica di un elemento tridimensionale, tracciando sul foglio di cartoncino linee intere (tagli) e linee tratteggiate (pieghe) senza asportare nessuna parte. Dopo la prima fase di sperimentazione e trasformazione (modellando la carta) si otterranno elementi tridimensionali.
3. Infine – L'elemento selezionato fra i tanti ottenuti dovrà essere realizzato per le finalità legate alla Moda e/o Design, dopo aver effettuato una ricerca sui materiali da utilizzare.
4. Realizzazione di power point, relazione personale su tutto il percorso tecnico-grafico e di produzione svolto. Quanto sopra elencato, bisognerà riprodurlo in una tesina formato A/3 o A/4 corredata di foto che documentano le fasi del lavoro svolto, da consegnare e lasciare in seduta d'esame.
TESTI CONSIGLIATI
Gillo Dorfles |
Ultime Tendenze nell’Arte D’oggi |
Feltrinelli – Ed. |
Attilio Marcolli |
Teoria Del Campo |
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SOVERA – Ed. |
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La scultura del Novecento |
UTET |
A. Pansera M. Vitta |
Guida all’Arte Contemporanea |
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Lo Spazio Critico |
Dedalo – Ed. |
3) CARATTERIZZAZIONE METODOLOGIE DIDATTICHE
TECNICHE PLASTICHE CONTEMPORANEE CARATTERIZZAZIONE METODOLOGIE DIDATTICHE |
2016-2017
TECNICHE PLASTICHE CONTEMPORANEE
CARATTERIZZAZIONE METODOLOGIE DIDATTICHE
Corso impartito dal prof. Antonio Cicchelli e dal prof. Carlo Simone
PROFILO GENERALE E COMPETENZE
Obiettivi da raggiungere a fine curricolo - Il corso è finalizzato ad ampliare i curricula formativi degli studenti fornendo competenze avanzate, attraverso l’orientamento, la sperimentazione, la ricerca e la produzione artistica, approfondendo lo studio sui linguaggi plastici contemporanei in relazione all'oggetto d'interesse artistico/culturale dei processi visivi. Si pone e propone un percorso didattico-formativo utile per la formazione dei futuri esperti che opereranno nel settore delle arti plastiche. Oggi si richiede una specifica capacità professionale, un'approfondita preparazione oltre che sul piano culturale, anche su quello didattico Pertanto, la ricerca, analisi, studio e progettazione dell’opera, dovrà tener conto del rapporto d'interazione con la struttura del campo geometrico, attraverso, l'espressione dei valori plastici bi e tridimensionali delle forme geometriche, dell'andamento delle superfici e della compiutezza formale. Capacità di elaborare un progetto con tecnica esecutiva con materiali diversi per il passaggio dalla visione plastica alla creazione plastica, attraverso la conoscenza e l’applicazione di materiali tradizionali e nuovi materiali. Le ipotesi proposte dovranno privilegiare il superamento del limite fisico dell’oggetto, privilegiando i vuoti ai pieni.
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Conoscenza delle potenzialità della superficie bidimensionale tra visione e creazione plastica, analisi di un semplice progetto pratico ottenuto con il passaggio dal bidimensionale al tridimensionalità con elementi gestaltici. L'esperienza di laboratorio consiste nel progettare elementi tridimensionali ottenuti con materiale bidimensionale, creando relazioni e tensioni plastico spaziali. Lo studio plastico, prevede, nella massima economia di materiali di sperimentare possibili soluzioni ottico costruttive imprevedibili. Infatti, utilizzando una superficie piana, cartoncino quadrato delle dimensioni di cm. 15x15 seguendo regole geometriche ed effettuando tagli e pieghe, si possono ottenere elementi plastici a tuttotondo. Tale metodo di ricerca è stato sperimentato nel Bauhaus da Josef Albert 1927 e successivamente da Hiromitsu Kawai, al Politecnico di Milano. Ottenuta la forma si procederà con la copia dal vero. Acquisizione dello spazio bi-tridimensionale con esercizi di progetto, attraverso l'uso di rete metallica, e materiali riempitivi (gesso argilla, silicone, materiali vari, ecc.) da applicare sulla struttura ottenuta e patina finale.
Le tecniche plastiche
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Un'immagine assume valore plastico quando in essa è evidenziata la terza dimensione, ovvero la profondità: in tal senso il valore plastico può essere presente anche in immagini bidimensionali come un dipinto o una fotografia.
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Possiamo definire creazione plastica qualsiasi oggetto tridimensionale realizzato dall'uomo per fini pratici, rituali o estetici.
-
Col termine Scultura si definisce genericamente un complesso di tecniche volte alla creazione artistica di opere tridimensionali. Dobbiamo in primo luogo distinguere, da un lato lo scolpire vero e proprio, che consiste nel togliere del materiale da un blocco duro (di legno, pietra ecc.) in modo da estrarne una forma e, dall'altro lato, il modellare, che consiste invece nel plasmare una materia morbida, dandole forma.
I volumi di una scultura possono essere
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A tutto tondo: quando il volume della scultura può essere osservata da ogni parte.
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Ad altorilievo: quando le figure scolpite su una superficie se ne staccano uasi completamente, come figure a tutto tondo.
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A bassorilievo: i volumi scultorei emergono dalla superficie di fondo in un gioco alterno di sporgenze e rientranze di luci e di ombre.
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A bassorilievo stiacciato: il rilievo ha uno spessore minimo e la superficie presenta effetti più pittorici che plastici.
Modellazione,metodo additivo
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Modellare significa dare forma ad un materiale duttile e plasmabile, come l'argille, il gesso, la cera, la cartapesta e lo stucco.
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La ceramica (dal greco Kèramos che significa argilla) si presta bene per essere modellata.
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La cera, materiale estremamente duttile e plasmabile, può essere utilizzata per opere non molto grandi, è stata utilizzata per la rappresentazione nel XVII e XVIII di particolari anatomici, nei moderni musei delle cere e nella produzione popolare di immagini votive.
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La cartapesta: si ottiene mescolando carta macerata, colla e gesso, tecnica di origine cinese, si diffonde in occidente verso il XVII secolo, viene impiegata tuttora per realizzare sculture (per esempio, statue devozionali), come quelle dei carri di Carnevale.
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Lo stucco viene ottenuto dall'impasto di gesso e acqua con l'eentuale aggiunta di altri materiali (polvere di marmo, sabbia, ecc.). Il periodo d'oro della decorazione a stucco è stata l'età Barocca, per l'estrema facilità di lavoro e versatilità, trovò un massiccio impiego nella decorazione architettonica.
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Il gesso può essere usato per ottenere delle repliche di originali scultorei con la tecnica del calco. Altro metodo è quello diretto applicando il gesso su di un supporto rigido.
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Lavorazione dei metalli, fin dall'età del Bronzo, l'uomo ha fabbricato armi e oggetti d'uso comune e oggetti ornamentali.
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La fusione: partendo da un originale modellato in un materiale plasmabile come la creta, mediante la tecnica della fusione si possono realizzare delle sculture in metallo. Nell'antichità è stata realizzata sia per produrre oggeti e statue in bronzo metodo noto fin dal IV secolo a.C.
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La scultura in bronzo, di cui la civiltà egiziana, greca e romana, hanno lasciato notevolissime testimonianze come i bronzi di Riace.
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Lo sbalzo: tecnica di lavorazione dei metalli che consiste nell'ottenere un'immagine a rilievo battendo o esercitando una pressione su una lamina sottile.
Metodo sottrattivo
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Scultura in legno, si definisce in tal modo la scultura realizzata partendo da un blocco di materiale duro che viene via via scavato, fino ad ottenere la forma voluta dall'artista. Impiegata ampiamente dagli Egiziani, trova nel Medio Evo il suo momento di massimo splendore con la realizzazione di innumerevoli statue.
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Scultura in pietra: gli antichi Egiziani adoperavano rocce dure e variamente colorate (granito, porfido, basalto, diorite). Il marmo viene lavorato con scalpelli di varie dimensioni e sezioni.
Pieni e vuoti
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Quando vediamo un corpo (un albero, un edificio, una roccia, altro) noi sappiamo che questo corpo, delimitato dalle superfici, occupa una certa porzione di spazio; se consideriamo l'aria come uno spazio vuoto, possiamo distinguere come spazio pieno quello occupato da un volume corporeo, ovvero da un volume racchiuso da superfici. Va ora fatta un'altra considerazione; un volume corporeo può essere costituito da uno spazio pieno ( come quello di un blocco di marmo), ma può anche racchiudere degli spazi vuoti, come lo spazio vuoto all'interno di un cubo costruito con i sei quadrati di cartone o quello all'interno di una bottiglia: in tal caso le superfici delimitano uno spazio vuoto o cavità come quella di una scultura.
La Texture
-
Con la parola Texture si vuole specificare un particolare trattamento della superficie liscia artificiale o naturale, su cui vengono applicate incisioni particolari o simili allo scopo di renderla ruvida, oppure per specificare la ruvidezza assunta da una superficie che è stata sottoposta a tale trattamento.
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Texture, significa “struttura, trama di un tessuto”, si indica l’aspetto visivo di grana o di trama che caratterizza una superficie.
-
La texture può essere composta da segni (punti, linee, forme, ecc. ) organizzati in diversi modi: intrecciati, accostati, ripetuti casualmente o secondo una regola.
-
La texture può essere :
-
Naturale – organica: prodotte dalla natura (piante, animali, insetti, eventi naturali ed atmosferici escluso l’uomo)
-
Artificiale: prodotte dall’uomo.
-
Casuale-irregolare: composte da segni, linee, forme aggregate in modo casuale, senza una regola evidente.
-
Geometrica-regolare: fatte di segni, linee, forme aggregate in modo ordinato, con una regola evidente.
TESTI CONSIGLIATI
CERAMICA VIVA |
Nino Caruso |
Editore: Hoepli |
DESIGN E COMUNICAZIONE VISIVA |
Bruno Munari |
Editore: Laterza |
MANUALE DI SCULTURA . TECNICHE , MATERIALI , REALIZZAZIONI |
Philippe Clerin |
Editore: Sovera |
ULTIME TENDENZE DELL'ARTE D'OGGI |
Gillo Dorfless |
Editore: Feltrinelli |
TEORIA DEL CAMPO |
Attilio Marcolli |
Editore: Sansoni |
IL SENSO DELL'ORDINE – STUDIO DELLA PSICOLOGIA DELL'ARTE DECORATIVA |
Ernest H. Gombrich |
Editore: Leonardo Arte |
- Categoria: Antonio Cicchelli
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PROGRAMMA DEL CORSO DI PLASTICA ORNAMENTALE – BIENNIO – TRADIZIONALE |
PROGRAMMA DI PLASTICA ORNAMENTALE
2016-2017
ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BARI
Biennio Specialistico
Corso impartito dal prof. A.Cicchelli
prof. C. Simone
“L’arte inizia dove finisce l’imitazione”
Oscar Wilde
Parte I
OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI
Il corso è rivolto a studenti che hanno conseguito la laurea triennale che intendono approfondire e specializzarsi in alcuni ambiti professionali, che richiedono specifiche competenze relative all’evoluzione della plastica ornamentale, quali:
2. IPOTESI DI CONCORSO PUBBLICO PER OPERE D’ARTE
Ipotesi di bando di concorso del Ministero dei lavori pubblici, per opere d’Arte plastico ornamentali;
Il corso propone un percorso didattico formativo articolato, utile per la formazione di esperti nel settore delle arti plastico decorative, capaci di comprendere attraverso la conoscenza specifica, strumenti e metodi applicativi dei nuovi linguaggi visivi. “La plastica ornamentale è la disciplina che studia i comportamenti degli oggetti nello spazio e le relazioni che intercorrono tra oggetto e luogo”. Possiamo affermare che ci troviamo di fronte ad un elemento plastico decorativo quando si viene a creare quella che è chiamata dagli studiosi delle arti visive “la coerenza formale” tra luogo dell’intervento e l’impatto organico dell’opera, vale a dire che un opera studiata per un luogo, non ha nessun altra possibilità di collocazione spaziale. Lo studio dell’opera plastico ornamentale nasce dall’analisi storica e iconografica dell’ambiente naturale e/o artificiale. Da questo avvio si può costruire la prima trama entro il quale studiare e progettare i nessi operativi, sia dal punto di vista del tessuto urbano e architettonico sia dell’ambiente naturale. Si tratta dello studio attento
del luogo, inteso, anche come realtà storica, politica e sociale, da questo possiamo dire: che ogni pezzo di città e di territorio ha una sua stratificazione e una sua autonomia morfologica. Pertanto, soltanto dopo lo studio attento del luogo, sarà possibile procedere alla fase progettuale, attraverso l’uso della mappa concettuale, definendo la funzione dell’opera in relazione al luogo, il rapporto tra fase esecutiva (produzione), bio compatibilità dei materiali (impatto ambientale, bio ornamentazione plastica), committenza e connotazione del linguaggio da utilizzare in relazione al territorio, la tradizione, la storia, , l’uso dei nuovi segni (contemporanei) della comunicazione visiva e plastico decorativa.
-
IPOTESI DI CONCORSO PER OPERE D’ARTE
MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI
Art. 1
Il provveditorato generale per le OO.PP. della Puglia bandisce, ai sensi della legge 29 luglio 1949, n° 717 mod. con legge 3 marzo 1960 n° 237, un concorso fra gli artisti per l’acquisto e/o l’ordinazione delle seguenti opere plastico decorative destinate a:
OPERA n.° 1
Comune di Bari e/o provincia di Bari – Porto …………………………………………………….
L’opera plastico decorativa a tutto tondo di non meno di m. 7 di h., da collocare nell’area indicata, deve essere liberamente ispirata al luogo e ai temi del mare, dovrà essere anche elemento di richiamo visivo.
Il bozzetto dovrà essere realizzato in scala 1:10
Il compenso complessivo è di euro…………………………..
OPERA n.° 2
Comune di Bari e/o provincia di Bari– Giardino…………………………………………………..
L’opera plastico decorativa a tutto tondo,di non meno di 3 m. di altezza, da collocare nell’area indicata, deve essere ispirata a elementi dell’ambiente naturale. L’opera dovrà integrarsi bene con il luogo. Altresì, all’opera deve essere attribuita una funzione.
Il bozzetto dovrà essere realizzato in scala 1:10
Il compenso complessivo è di euro……………………………………………………………………
OPERA n.° 2
Comune di Bari e/o provincia di Bari – Ospedale Pediatrico
-
Pannello plastico decorativo a bassorilievo/altorilievo della dimensione di m. 4.00x2.00 m. da collocare all’interno o all’esterno dell’ospedale. L’opera deve essere liberamente ispirata al luogo ed elemento di riconoscimento simbolico del luogo.
-
Altresì, elemento plastico decorativo m. 3.00 di h. e m. 1.00 di base
Il bozzetto dovrà essere realizzato in scala 1:10
Il compenso complessivo è di euro……………………………………………………………………
Art. 2
Al concorso possono partecipare tutti gli artisti in possesso della residenza in Italia. Ogni artista può partecipare singolarmente con un solo lavoro per ogni opera in concorso, pena l’esclusione.
Le opere dovranno pervenire a cura, spese e rischio dei concorrenti presso il provveditorato regionale, alle OO.PP. delle Marche, via………………………………………n.°…………………
c.a.p. ………………………….., entro il…………………alle ore…………………………………
I lavori debitamente firmati, con il numero di riferimento dell’opera in concorso (Art. 1) a cui partecipano, dovranno essere accompagnate da una busta con la seguente intestazione:
“IPOTESI DI CONCORSO NAZIONALE PER OPERE ARTISTICHE PER IL COMUNE DI BARI” contenente:
-
domanda con le generalità dell’artista, il domicilio, il telefono;
-
dichiarazione di presa visione dei luoghi;
-
cartella con i bozzetti, breve relazione tecnica sui materiali da impiegare per l’opera, tenendo presente che quest’ultime se collocate all’esterno dovranno essere di materiale durevole, non deve portare molta manutenzione e non costituire pericolo.
Art. 3
I bozzetti e le opere non prescelte dalla commissione giudicatrice rimarranno di proprietà dei rispettivi autori………..ecc.
Art. 4
Le opere verranno esaminate e giudicate da una commissione che sarà formata secondo le disposizioni della legge 3 marzo 1960 n. 237……….ecc.
Art. 5
Le opere vincitrici dovranno essere consegnate in loco e posizionate a cura e spese dell’artista. Rimangono a spese dell’artista eventuali danni che saranno arrecati alla struttura edilizia o al luogo a causa della sistemazione dell’opera.
Art. 6
Per ogni giorno di ritardo nella consegna, l’amministrazione applicherà una penale di euro………………………ecc.
Art. 7
Conservazione dei bozzetti da parte dell’amministrazione …………ecc.
Art. 8
I bozzetti meritevoli possono essere acquisiti dall’amministrazione………..ecc.
Art. 9
La partecipazione al concorso impone l’accettazione incondizionata da parte dei concorrenti, di tutte le condizioni stabilite nel presente bando………….ecc.
***
SCHEMA DELLE OPERAZIONI COMPONENTI LA METODOLOGIA DI PROGETTO
-
Fase preliminare, impregnazione – Analisi e scomposizione del tema nei suoi componenti principali. Scomposizione strutturata secondo le direttrici che guidano la ricerca, le informazioni e i dati vengono raccolti e assorbite fino a saturazione.
-
Ricerca sistematica nelle direttrici fissate, incubazione – Storiografiche, analico-critiche delle caratteristiche affioranti (storiche, funzionali, sociali, ambientali, altro). L'idea dallo stato embrionale, passa dopo un periodo non definito che può durare da qualche minuto a qualche mese o a qualche anno alla definizione e allo studio della forma.
-
Fase analitico critica applicata a tutti i termini della ricerca. Fase preliminare – Questa fase appartiene già all'ambito del progetto, poiché ad ogni risultanza critica negativa o positiva emergente dalla ricerca. Approccio al tema con spontanee attraverso la mappa concettuale divergente e convergente, per lo sviluppo di forme espressive strutturate secondo le direttrici che guidano la ricerca formale, in relazione al luogo.
-
Nascita – Quando l’idea si concretizza, generalmente si usa il termine illuminazione.
-
Fase di progetto - E' l'operazione realizzatrice delle ipotesi sorte dall'analisi del tema e della ricerca parzialmente combinate fra loro, fino ad ottenere la soluzione ottimale.
-
Convalida – Valutazione estetica e convalida del risultato ottenuto.
-
Concretizzazione – fase di verifica del livello di consapevolezza raggiunto. Fasedelle acquisizioni teoriche e teorico pratiche, delle abilità e delle capacità espressive sviluppate. Realizzazione del prototipo.
Fase Progettuale
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Trovare la legge 29 luglio 1949, n° 717 mod. con legge 3 marzo 1960 n° 237.
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Sopralluogo,. rilievo fotografico dettagliato del luogo, da più punti di vista. Indagine storica del luogo e mappa concettuale.
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individuare la funzione da attribuire all’opera per creare la relazione tra luogo e oggetto.
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Mappa concettuale e funzione progettuale (es. simbolica, narrativa, estetica, celebrativa, ludica ecc.) si avvia la fase progettuale attraverso l’analisi degli elementi raccolti e lo sviluppo graduale dell’idea.
-
Avvio della progettazione tecnico grafica e dell’ipotesi d’intervento, utilizzando fotocopie (visione d’insieme) del luogo.
-
Scelta dei materiali in relazione al luogo. E ricerca delle loro caratteristiche.
-
Progetto tecnico grafico definitivo con Power Point
-
Relazione personale sulle motivazioni della scelta.
-
Ipotesi dei costi di realizzazione dell’opera in relazione ai materiali da utilizzare e alla loro messa in opera.
-
Realizzazione del prototipo dell’opera delle dimensioni non superiori a 50x50x70 cm.
-
Domanda con le generalità dell’artista, il domicilio, il telefono;
-
dichiarazione di aver preso visione dei luoghi;
-
breve relazione tecnica sui materiali da impiegare per l’opera, tenendo presente che quest’ultime se collocate all’esterno dovranno essere di materiale durevole, non deve portare molta manutenzione e non costituire pericolo.
TESTI CONSIGLIATI
Paul Virilio |
Lo Spazio Critico |
Dedalo – Ed. |
Bruno Munari |
Design e Comunicazione Visiva |
Laterza – Ed. |
Rudolf Arnheim |
Arte e Percezione Visiva |
Feltrinelli – Ed. |
Gillo Dorfles |
Ultime Tendenze nell’Arte D’oggi |
Feltrinelli – Ed. |
Ernst H. Gombrich |
Il Senso Dell’Ordine |
Leonardo Arte - Ed. |
Attilio Marcolli |
Teoria Del Campo |
Sansoni – Ed. |
Marcello Petrignani |
Disegno e Progettazione |
Dedalo – Ed. |
PHILIPPE CLERIN |
Manuale di scultura |
SOVERA – Ed. |
B. RIEMSCHNEIDERUTA GROSENICK |
Arte oggi |
ICONOS – Ed. |
GINO PIVA |
Manuale pratico di tecnica pittorica |
HOEPLI – Ed. |
T. TURCO |
Il gesso |
HOEPLI – Ed. |
F. POLI |
Minimalismo, Arte Povera Arte Concettuale |
LATERZA –Ed. |
Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Pavia |
La scultura decorativa del primo Rinascimento Atti del I° convegno internazionale di studi
|
Viella libreria ed. Catalogo delle edizioni |
UMBERTO ECO |
Come si fa una tesi di laurea |
BOMPIANI – Ed. |
- Categoria: Antonio Cicchelli
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Premessa al corso del Triennio
Avvicinare i bambini al mondo dell'arte, ai suoi linguaggi, alle sue tradizioni e alle sue molteplici sfaccettature, implica non solo una conoscenza della materia, ma anche la capacità di pensare e applicare strumenti, metodi e tecniche che tengano conto delle peculiarità individuali, dei livelli di apprendimento e delle potenzialità creative dell'utenza.
La relazione educativa si pone quindi al centro della pedagogia artistica, e tale relazione deve per necessità essere creativa, vale a dire includere in essa la consapevolezza del funzionamento dei processi creativi, che può essere appresa solo attraverso una sperimentazione in prima persona.
“Le arti devono essere prese in considerazione seriamente in quanto modalità di scoperta, di creazione, di ampliamento della conoscenza” scriveva il filosofo Nelson Goodman.
Una pedagogia dell'arte non può ignorare tale principio, che implica che il compito dell'educatore non è solo introdurre il bambino nel mondo dell'arte, ma anche tenere nel dovuto conto il mondo dell'arte nel bambino. Ciò significa incoraggiare la tendenza spontanea del bambino a sperimentare con tutte le possibili forme espressive: nelle diverse fasi del suo sviluppo, il gioco infantile attraversa, benché in modo embrionale, l'intera gamma delle arti. “Il bambino ha cento lingue, cento mani, cento pensieri”: così Loris Malaguzzi sintetizzava il fondamento della sua pedagogia creativa. L'educatore artistico dovrà accompagnare i bambini in questa sperimentazione, costruendo insieme a loro codici e linguaggi, e stimolando un atteggiamento riflessivo rispetto alle forme espressive sperimentate. Tale atteggiamento permetterà di accostarsi in modo consapevole alle arti nelle loro tradizioni consolidate, instaurando un dialogo con esse.
Protagonista di tale dialogo è quella che Aldo Carotenuto definiva la “dimensione creativa”, vista come una funzione della persona, pari per dignità alle funzioni affettiva e cognitiva, e con esse in continua interazione. Per lavorare sui processi creativi, l'educatore artistico dovrà fare affidamento non solo sul proprio sapere teorico e sulle tecniche acquisite, ma anche e soprattutto dovrà conoscerli dall'interno, attraverso esperienze formative che lo mettano in contatto con la propria dimensione creativa.
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Salvo Pitruzzella è nato a Palermo nel 1955. È da sempre, o almeno da quando risalgono i suoi primi ricordi, appassionato di creatività, 'dea emergente' secondo la definizione del serissimo psichiatra A. Rothenberg, o 'sintesi magica', secondo quella dell'altrettanto serio psichiatra S. Arieti. La sua carriera è stata quindi una lunga ricerca su che cosa essa sia e come funzioni; come essa si esprima nell'arte, nella scienza e nella vita quotidiana, e come possa essere favorita dall'educazione e utilizzata come risorsa in terapia (soprattutto nelle ArtiTerapie). Stando sempre attento a non sciuparne il fascino e il mistero.Ha insegnato Pedagogia e didattica dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo.È rappresentate per l’Italia dell’ECArTE (European Consortium for Arts Therapies Education), consorzio di Università europee dove si insegnano le ArtiTerapie. Dirige la Scuola Triennale di Drammaterapia – Centro ArtiTerapie, Lecco. Membro Internazionale della BADTh (British Association of Dramatherapists), fa parte dell’Editorial Advisory Board della rivista Dramatherapy Journal, organo scientifico dell’Associazione. Socio onorario della SPID (Società Professionale Italiana di Drammaterapia), per delega della quale ha seguito il processo di fondazione dell’EFD (European Federation of Dramatherapy), che raccoglie le associazioni professionali di 14 nazioni europee. È membro del Consiglio Direttivo della Federazione sin dalla sua costituzione (Marzo 2013). Corrispondente da Palermo della rivista ‘Teatri delle diversità’, Urbino. Ha scritto e curato numerosi libri, tra cui: •Drama, Creativity and Intersubjectivity: Seeds of Change in Dramatherapy, London, Routledge, 2016 (in preparazione); •Dimensions of Reflection in the Arts Therapies (curatore, con Richard Hougham e Sarah Scoble), ECArTE - Plymouth University Press, Plymouth, 2015; •Mettersi in scena. Drammaterapia, creatività e intersoggettività, FrancoAngeli, Milano, 2014; •Arts Therapies and the Intelligence of Feeling (curatore, con Malcom Ross e Sarah Scoble), ECArTE - Plymouth University Press, Plymouth, 2013; •Manuale di Narrazione Creativa. 50 schede e un Giocherello per inventare le storie e per esplorare l'immaginario fiabesco (co-autore con Giuseppe Errico), FrancoAngeli, Milano, 2012; •Esercizi di creatività. 80 attività tratte dalle ArtiTerapie per sviluppare le potenzialità creative (curatore, con Claudio Bonanomi), FrancoAngeli, Milano, 2009; •The Mysterious Guest. An Inquiry on Creativity from Arts Therapy’s Perspective, iUniverse; Bloomington, IN, 2009; •L’ospite misterioso. Che cos’è la creatività, come funziona, e come può aiutarci a vivere meglio, FrancoAngeli, Milano, 2008; •Manuale di Teatro Creativo. 200 tecniche drammatiche da utilizzare in terapia, educazione e teatro sociale, FrancoAngeli, Milano, 2004; •Introduction to Dramatherapy. Person and Threshold, Routledge, London, 2004. È inoltre curatore e traduttore della prima edizione integrale italiana del poema Vala, or The Four Zoas, di William Blake (1757-1827), pubblicata dalla Fondazione Piccolo di Calanovella, Capo D’Orlando (ME) nel 150° anniversario della nascita del poeta. |
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Prof.ssa Magda Milano Studenti A/L
Prof. Giuseppe Patruno Studenti M/Z
Tutte le esperienze acquisite negli anni trascorsi in Accademia concorrono a definire la personalità artistica degli studenti che da lì a poco si vorranno proporre sia nelle opportunità lavorative legate al mondo dell'arte, sia nella querelle artistica,
Il corso di Tecniche e tecnologie della pittura per agli studenti del biennio specialistico propone quindi un laboratorio con due percorsi:
Il primo percorso: si rivolge agli studenti sia del primo anno, sia del secondo anno, che desiderano ulteriormente approfondire le loro conoscenze sulla pittura frequentando un laboratorio in cui si privilegeranno le tecniche della tradizione come l'acquerello, le tempere e la pittura ad olio; le esercitazioni si alterneranno a lezioni teoriche sui materiali della pittura e come questi sono costituiti, tenendo conto anche dell'aspetto tecnologico oggi utilizzato in pittura nelle sue sfaccettature; sulla teoria del colore e la sua applicazione.
Grazie a queste pratiche e conoscenze si sperimenteranno i valori della mescolanza, della trasparenza,della velatura, della sovrapposizione della simultaneità e del volume in assonanza a tutte quelle problematiche della percezione visiva.
Propedeutica sarà l'analisi di opere di pittori figurativi e astratti in cui si palesano queste risoluzioni ma anche sulle opere di artisti che trasgredendo i metodi della tradizione hanno aperto nuovi scenari all'espressione artistica come i tagli, lo sgocciolamento, il collage l'inserimento di materiali extrapittorici, il coinvolgimento dello spazio.
Il corso così proposto potrebbe diventare un ulteriore aiuto allo studente per una futura scelta lavorativa caratterizzata dalle arti applicate.
Tutti gli elaborati prodotti durante il corso saranno verificati e discussi ; saranno raccolti in una cartella e presentati in sede di esami.
ano, 2003.
Il secondo percorso: si rivolge solo agli studenti del secondo anno del biennio che desiderano entrare nel circuito delle mostre e delle gallerie affrontando tutte le problematiche legate a questa scelta finalizzata a far conoscere e diffondere il frutto della propria creatività.
Lo studente sarà, quindi, invitato a ripensare analiticamente e criticamente a quanto prodotto sino a quel momento selezionando le opere più riuscite nei contenuti e nella forma.
A questa selezione unirà un suo pensiero scritto in cui spiegherà in che rapporto si colloca la sua poetica rispetto alla storia dell'arte contemporanea.
Successivamente gli studenti avvieranno una indagine su tutte quelle organizzazioni pubbliche e private che si occupano e promuovono eventi culturali sul territorio in cui si vive e si opera, per poi passare a conoscere il più vasto sistema dell'arte in Italia e quello delle altre nazioni. (gallerie; fondazioni; fiere; esposizioni internazionali; residenze eccetera).
Dopo queste fasi ricognitive, ipotizzando spazi espositivi realmente esistenti, si ipotizzeranno mostre personali e di gruppo per le quali saranno elencate ed acquisite tutte quelle componenti caratterizzanti, per scegliere: il miglior titolo, il miglior periodo, il miglior allestimento. Si affronteranno quindi quegli aspetti logistici come compilare un comunicato stampa, un invito, una locandina, ma anche: la certificazione di autenticità, la documentazione fotografica, il certificato di deposito, l'archivio fotografico, il coefficiente economico, la didascalia dell'opera, l'assicurazione sul suo valore, il coinvolgimento di un critico d'arte che scriva articoli su riviste specializzate, la rassegna stampa, l'individuazione delle riviste d'arte più seguite e come si articola un rapporto professionale con una galleria di riferimento.
Si parlerà anche della natura dei possibili luoghi espositivi come il white cube, il site specific, o l'ambiente naturale e si proverà a declinare i propri lavori a quei luoghi, o anche, l'adattare il lavoro ad un tema proposto dal curatore che a sua volta farà conoscere il concept dell'evento con una lettera d'invito. Questo laboratorio si concluderà con una concreta ipotesi di mostra e diverrà la prova d'esame di fine corso.
Bibliografia:
I sensi delle arti sinestesie e interazioni estetiche, Lamberto Pignotti, Dedalo Editore 1993
La poetica dello spazio, Gaston Bachelard Dedalo Edizioni 2006
Reinventare il medium. Cinque saggi sull'arte d'oggi, Rosalind Kraus, Mondadori , 2005
Si fa con tutto- Il linguaggio dell'arte contemporanea, Angela Vettese, Editori La terza 2010
L'arte dopo la filosofia. Il significato dell'arte concettuale, Joseph Kosuth Costa &Nolan, 2000
Lezioni americane, Italo Calvino, Mondadori Milano 2000
L'Aleph , Jorge Luis Borges, Biblioteca Adelphi ,1998
Finzioni, Jorge Luis Borges, Biblioteca Adelphi, 2003
- Categoria: Magda Milano
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Programma didattico
Preparazione delle tele e dei supporti per la pittura ad olio. Preparazione delle mestiche e delle imprimiture per la pittura. Preparazione del gesso e delle colle col sistema delle antiche. botteghe. Preparazione dei pigmenti per la fabbricazione dei colori ad olio. Preparazione e intubazione dei colori ad olio. Preparazione dei pigmenti per la realizzazione dei pastelli in creta.con le argille provenienti dalle cave di Altamura e Poggiorsini. Preparazione di due particolari tonalità di sanguigna (rosso di Murgia) e di giallo (Giallo Mazaro) . Preparazione delle Carte per la pittura ad olio , acrilica e acquerello. Preparazione dei pigmenti per la fabbrica degli acquerelli. Tecnica della pittura di Paesaggio. Tecnica del disegno dal vero e del corpo umano con la modella. Tecnica della natura morta e delle composizioni dal vero. L'uso della luce negli allestimenti di composizioni pittoriche. La prospettiva aerea dei colori.
- Categoria: Carlo Fusca
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Carlo Fusca è docente di tecniche e tecnologia della pittura all'Accademia di Belle Arti di Bari,nella sede distaccata di Mola di Bari sono situati i laboratori della "Fabbrica dell'Arte" dove le tecniche e le pratiche della pittura si adattano alle esigenze del contemporaneo.Un corso di eccellenza dove si fabbricano i materiali e i colori ad olio,dove si realizzano i pastelli e gli acquerelli mettendo in pratica antiche ricette. Questa particolare formazione trasmessa agli allievi è dovuta alle conoscenze tecniche di Carlo Fusca acquisite nel lungo apprendistato presso la bottega di Luca Di Noia restauratore dell'Istituto Centrale del Restauro di Roma. Sotto la sua direzione ha operato sugli affreschi Bizantini,sulle pale d'altare del 500 ,sulle opere di Luca Giordano,Corrado Giaquinto,Francesco Solimena, Cesare e Giovanni Fracanzano e su gran parte delle opere della Scuola Napoletana del 600 e del 700. Si specializza in seguito alle conoscenze acquisite sulle decorazioni murali e delle volte di numerosi palazzi in cui esegue importanti cicli decorativi e pittorici. Nel 1990 è fra i protagonisti della Nuova Maniera Italiana a Roma ,anzi è fra i primi,come scrive Claudio Strinati ad intuire questa nuova tendenza in cui si afferma la cultura postmoderna del ritorno alla pratica della Pittura ,dopo l'esaurimento degli ultimi epigoni delle avanguardie storiche. Ha partecipato a numerosissime mostre di rilievo nazionale e internazionale. E' stato invitato alla mostra " La Nuova Europa" nel Centenario della Biennale di Venezia nel 1995 a cura di Carmelo Strano e Jenny Dibert. e nel 2011 alla 54a Biennale di Venezia,Sezione Puglia,a cura di Vittorio Sgarbi.Nel 2015 è l'artista prescelto per rappresentare l'Italia nella mostra internazionale per L'UNICEF a Dusseldorff, in un mostra che toccherà le maggiori città della Germania. Sue opere fanno parte di prestigiose collezioni d'arte in Italia e all'Estero. |
- Categoria: Carlo Fusca
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Programma
Dalla materia pittorica agli aspetti progettuali, simbolici e provocatori dell'oggetto. Dagli aspetti scenici dell'installazione alle nuove metodologie della rappresentazione.
La Decorazione intesa come laboratorio è campo di sperimentazione che intende fornire agli allievi elementi, eventi e materiali relativi ai processi esecutivi dei multiversi volti dell'arte contemporanea.
La tecnica come strumento di consapevolezza della ricerca, verifica costante e rigorosa delle procedure esecutive, in funzione di un'idea, di un'esecuzione.
Il progetto quale momento di verifica dell'unità fra ideazione ed esecuzione. Fasi di sviluppo dall'idea alla definizione del progetto attraverso studi e modelli. Ragioni dell'operare con relazione descrittiva di approccio e definizione del progetto.
Didattica I e II anno
Approccio all'oggetto quotidiano, tramite le componenti strutturali del disegno. Segno, immagine e surrogato dell'oggetto. Rapporto icona e oggetto rappresentato. Il disegno come sistema aperto.
Rappresentazione spaziale, trasparente, irregolare: problemi spaziali dell'oggetto. Il progetto quale momento di verifica dell'unità fra ideazione ed esecuzione.
Didattica III anno
Aspetti morfologici, iconici, inorganici dell'oggetto quale elemento di continuità con la memoria storica. L'oggetto quale elemento di rottura con la tradizione: ibridazione, contaminazione, discontinuità, estraniamento.
- Categoria: Giuseppe Sylos Labini
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- Categoria: Giuseppe Teofilo
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